Qualcuno raccoglie l'invito
Raccolgo l'invito ben volentieri. Sono anch'io un'insegnante frustrata e disillusa sulla possibilità che qualcosa cambi veramente, stanca di essere considerata dalla massa dei cosidetti'lavoratori' quella che ha tre (?) mesi di vacanza, quella che, nella migliore delle ipotesi, 'vende parole', come se la cultura potesse essere venduta a peso
("Mi da' un chilo di Dante, mezz'etto di Shakespeare e un'assaggio di Moliere" "E' un chilo e mezzo, lascio?"). Il mio lavoro mi piace, mi piace il contatto quotidiano con i ragazzi, il loro caos ordinato la loro voglia di cambiare..sì, anche a loro non sta bene questa scuola fatta da mummie. Insieme con i miei alunni cerco di inventarmi ogni giorno il mio mestiere (passatemi la parola), insieme con loro perchè è così che si fa scuola, il processo di insegnamento-apprendimento passa proprio dal contatto tra chi da' e chi riceve e se non si capisce questo non si può fare scuola. Tanrto per cominciare...
Maria Antonietta Valente
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