Monday, February 25, 2008

UN BLOG PER L SCUOLA

Di tanto in tanto un insegnante che fa altro nella vita sforna un libro sulla scuola. Ve ne sono di vario genere e tipologia, e invariabilmente presentano una visione parziale del mondo della scuola. Né potrebbe essere altrimenti, visto che chi scrive tali libri è una persona singola, con una visione che non può che essere parziale e particolare. Ma questo è l'unico tipo di voce di insegnanti che arriva all'opinione pubblica.

Allora perchè non dare spazio a tante voci di insegnanti per comporre un quadro della scuola variegato, complesso, reale come è la scuola stessa?

Ecco l'idea di un blog per dar voce agli insegnanti che, con gli studenti, sono gli indiscussi e troppo silenziosi protagonisti del mondo scuola.

In un momento di forti cambiamenti, in cui ci si sente sulla soglia di rivolgimenti epocali, è giusto che la nostra voce si faccia sentire forte e chiara, visto che non è mai richiesta da nessuno di coloro che prende le decisioni.

Invece di raccontare la scuola al proprio cane proviamo a raccontarla a modo nostro a chi vuole starci a sentire.
Facciamolo insieme. Sarà un modo per riappropriarci di uno spazio di racconto che una volta era nostro di diritto e non abbiamo saputo difendere.
Un blog è lo strumento che può darci la visbilità sociale - anche se non lo status - che non abbiamo. La nostra voce e le nostre idee possono così arrivare
anche a chi prende decisioni sulla nostra pelle senza consultarci.
Facciamo sapere
  • chi siamo
  • come viviamo la scuola
  • come abbiamo vissuto e viviamo i cambiamenti
  • quale sarebbe secondo noi, non la scuola ideale, ma la scuola possibile

Questo non è che l'inizio. Lo spazio è pubblico. Lo metto a disposizione di chi, come me, è stufo di lamentarsi in privato e vuole dire la sua.

Maria Teresa Ciaffaroni

Sunday, February 24, 2008

Qualcuno raccoglie l'invito

Raccolgo l'invito ben volentieri. Sono anch'io un'insegnante frustrata e disillusa sulla possibilità che qualcosa cambi veramente, stanca di essere considerata dalla massa dei cosidetti'lavoratori' quella che ha tre (?) mesi di vacanza, quella che, nella migliore delle ipotesi, 'vende parole', come se la cultura potesse essere venduta a peso

("Mi da' un chilo di Dante, mezz'etto di Shakespeare e un'assaggio di Moliere" "E' un chilo e mezzo, lascio?"). Il mio lavoro mi piace, mi piace il contatto quotidiano con i ragazzi, il loro caos ordinato la loro voglia di cambiare..sì, anche a loro non sta bene questa scuola fatta da mummie. Insieme con i miei alunni cerco di inventarmi ogni giorno il mio mestiere (passatemi la parola), insieme con loro perchè è così che si fa scuola, il processo di insegnamento-apprendimento passa proprio dal contatto tra chi da' e chi riceve e se non si capisce questo non si può fare scuola. Tanrto per cominciare...
Maria Antonietta Valente

Che scuola è mai questa?

Per Aldo Schiavone è “la vera emergenza nazionale” . Per Maraschini Palma può essere “di massa e di qualità” . Secondo un’indagine condotta da Repubblica Demos-Coop la sua immagine “sia pure appannata, ancora tiene” e gli italiani hanno ancora fiducia in essa. Il Corriere gli dedica ben 5 incontri in cui insegnanti, psicologi e politici, “discutono delle questioni aperte”con giornalisti del Corriere. Per i redattori di Fahrenheit “non esistono alternative al suo ruolo sociale.

Come mai tanto interesse per la scuola? E’ solo di circostanza per il ritorno autunnale sui banchi, oppure il segno che gli annosi e mai risolti problemi della scuola travalicano le mura delle aule e interessano la società civile nel suo complesso?
Articoli di riferimento.

Aldo Schiavone

Maraschini Palma

Repubblica Demos-Coop

Fahrenheit

Thursday, February 21, 2008



Daniel Pennac: Diario di scuola

Diario di scuola
affronta il grande tema della scuola dal punto di vista degli alunni. In verità dicendo “alunni” si dice qualcosa di troppo vago: qui è in gioco il punto di vista degli “sfaticati”, dei “fannulloni”, degli “scavezzacollo”, dei “cattivi soggetti”, insomma di quelli che vanno male a scuola. Pennac, ex somaro lui stesso, studia questa figura popolare e ampiamente diffusa dandogli nobiltà, restituendogli anche il peso d’angoscia e di dolore che gli appartiene. Il libro mescola ricordi autobiografici e riflessioni sulla pedagogia, sulle universali disfunzioni dell’istituto scolastico, sul ruolo dei genitori e della famiglia, sulla devastazione introdotta dal giovanilismo, sul ruolo della televisione e di tutte le declinazioni dei media contemporanei. E da questo rovistare nel “mal di scuola” che attraversa con vitalissima continuità i vagabondaggi narrativi di Pennac vediamo anche spuntare una non mai sedata sete di sapere e d’imparare che contrariamente ai più triti luoghi comuni, anima – secondo Pennac – i giovani di oggi come quelli di ieri. Con la solita verve, l’autore della saga dei Malaussène movimenta riflessioni e affondi teorici con episodi buffi o toccanti, e colloca la nozione di amore, così ferocemente avversata, al centro della relazione pedagogica.

Philippe Merieu: I compiti a casa

Cosa possono fare i genitori per aiutare i propri figli a svolgere i compiti a casa? Che ruolo hanno, o dovrebbero avere, gli insegnanti nel processo di apprendimento? C'è un solo modo di studiare correttamente e dove sarebbe meglio farlo? Non potrebbe esistere una forma di studio più democratica, meno demandata alla famiglia, più interna a una scuola intesa come officina o laboratorio di intelligenza, basata su un rapporto di autentica collaborazione tra insegnanti, studenti e genitori? È solo utopia l'obiettivo di rendere i ragazzi autonomi e indipendenti nella conoscenza? Ma imparare a studiare non è forse una questione di grande rilevanza sociale e pubblica? Sui compiti a casa, fonte di conflitti e di un interminabile braccio di ferro familiare, si è concentrata l'attenzione di recenti studi pedagogici. Philippe Meirieu interviene nel dibattito con un libro pieno di buon senso, frutto di una vita dedicata alla scuola, che da un lato sovverte alcune opinioni consolidate (come quella che compiti e verifiche siano inevitabili) e dall'altro offre una serie di suggerimenti e consigli pratici per rendere più facile l'apprendimento.